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HABIBI: Opere

T.I.N.A (This is not America)


Il titolo del progetto "This is not America" prende spunto dal secondo emendamento della costituzione degli Stati Uniti d' America, che garantisce ad ogni cittadino il diritto di possedere un'arma.

L’intento è quello di porre delle domande sulla condizione giuridica riguardante le armi, confrontando il punto di vista italiano e americano.


T.I.N.A viene recepito come l'esatto momento di rottura di un sistema, che crea dubbi e contraddizioni, atti a modificare il consueto processo di analisi oggettistica, creando un vero e proprio ossimoro visivo. L'oggetto-arma viene dunque rielaborato cambiando connotazione, affinando il suo aspetto esteriore e ritornando a brillare, rilanciando una nuova modalità di apprezzare l'estremo e l'eleganza, la natura e l'uomo, la vita e la morte. Oggetto ludico e in taluni casi elemento atto ad offendere, perde la sua carica espressiva iniziale, dando la possibilità al fruitore di reinventare un nuovo significato e un nuovo codice visivo.

L'artista decostruisce possibili immaginari che il pensiero crea nel momento in cui ci si pone davanti all'accettazione di un fatto concreto, come gli oggetti-arma che posseggono fattori di natura contrastanti nelle stessa dimensione, aspetti che definiscono il pensiero duale dell'essere umano rispetto agli oggetti che egli crea.

Le cosiddette armi bianche vivono nel proprio limbo, chiamato “zona grigia”, appese alle solo giustificazioni che il soggetto può dare, le quali devono essere dimostrabili e convincenti.

Il limite che separa il lecito e l’illecito, il reato e il consentito, si sgretola: l’oggetto perde la sua carica violenta diventando fine, fragilmente innocuo e affascinante. I componenti barocchi trasformano l’immagine aggressiva e rude degli elementi, il legno diventa esile, decomposto, quasi come se la natura riprendesse ciò che l’uomo le ha rubato.

Vita e morte convivono in una macabra danza di quesiti, in cui risposte e supposizioni sono destinate a rimanere aperte.


Chissà se potrebbe ancora uccidere... magari con eleganza…

Testo curato da  Valeria Dardano e  Andrea Famà, Torino 2020.

HABIBI: Bio

©2020 di ANDREA FAMA'

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