top of page
Il linguaggio sensoriale dei luoghi: Opere
Il Linguaggio sensoriale dei luoghi
si configura come un lavoro processuale di documentazione, tramite il quale si immortala l’istante, quello fisico del calco scultoreo e quello soggettivo, relativo alla percezione spazio-temporale racchiusa nella memoria. Le sculture diventano contenitori della stessa, immortalano e danno forma allo spazio ed al tempo vissuto, manifestano ciò che si presentava in quel momento.
Fondamentale è, dunque, il luogo, che è il soggetto dello scatto calcareo, raccolto e archiviato attraverso un approccio diaristico. L'artista attende l'attimo, quello giusto, dove il caldo dell'aria viene raffreddato dalla condensazione del cemento che lo ridefinisce, ridefinendolo immortale. L'acqua, la terra, sembrano innescare un nuovo silenzio, un inno alla gioia.
Paramorfismi luccicanti si muovono insieme alla polvere che viene immagazzinata insieme agli spifferi odoranti di quel tempo che oramai passa e non si arresta più. Ogni luogo, viene prima vissuto, impregnato, e successivamente in maniera quasi chirurgica, solidificato e reso di nuovo vivo e mobile, grazie anche alla frammentazione di esso.
Pelli, noci, frammenti di vecchie sculture, canzoni, poesie, bevande vengono raccolte e catalogate nell'attesa della loro consacrazione. Pronti a disvelare quel mistero e quell'alfabeto fatto di terra e acqua a chissà quale fruitore che si paleserà davanti in un tempo futuro.
A cura di Alessio Moitre
Galleria Moitre, Torino, 2016.
Il linguaggio sensoriale dei luoghi: Bio
bottom of page